
Mi piace curiosare in rete. Mi piace scoprire le novità, i siti, le opporunità e le possibilità che la rete può offrire. Mi piace conoscere come cambia questo strumento che mi permette di scrivere in questo momento.
Da un po' di tempo sentivo parlare di SECOND LIFE, questa esperienza di vita virtuale, da provare direttamente nel mondo in 3 D, simile a quello dei moderni video games (la foto in alto può aiutare a capire come si sviluppa graficamente Second Life), e da un po' di tempo volevo provare ad entrarci.
Trovato il coraggio e il tempo (per un primo accesso consiglio di concedersi un po' di tempo libero e prendersi almeno un'oretta libera e dedicarla a monitor e tastiera, sempre che si abbia una connessione ad internet veloce, se no è meglio lasciar stare) mi metto davanti al pc, vado sul sito ufficiale (secondlife.com, completamente in inglese, ma piuttosto comprensibile) e in cinque minuti completo l'iscrizione alla comunità di Second Life con tanto di password e di una nuova identità. La mia vita da quel momento in poi ha un doppione e quel doppione ha un nome originale e un po' nostalgico: BRANDO KANTO è il mio avatar, la mia identità virtuale (N.B. : la scelta del nome è libera, potrete chiamarvi come volete, ma per quanto riguarda il cognome dovrete scegliere tra una lista di circa 200 cognomi già presenti su Second Life).
Prima di poter cominciare a "vivere" questa prima seconda vita però c'è un passo fondamentale da compiere. Sempre dal sito ufficiale dobbiamo scaricare il software (sono circa 33 MB in totale), che ci permette di visualizzare la nostra immagine virtuale nel mondo a tre dimensioni in stile Lara Croft, e poi installarlo nel nostro computer. Una volta completata l'installazione siamo pronti per partire e viaggiare tra fantasia e realtà.
Tra le tante opzioni iniziali che ci troviamo davanti c'è anche quella che definisce il luogo in cui vogliamo vivere. Io per semplicità ho scelto la comunità PROMETEO, quella italiana insomma, dove almeno avrei trovato qualche altro connazionale per scambiare due chiacchiere.
Dopo una ventina di minuti dal mio approdo sul sito internet di Second Life inizio la mia prima esperienza di SECONDA VITA.
Al primo impatto la realtà virtuale di Second Life è shoccante! Mi ritrovo in una piazza con un sacco di gente che chatta e che comunica, che si muove, che cammina, che vola, si sposta o si siede, che ti saluta, ma che poi ti lascia solo. E' una situazione alienante. Ti sento solo e sperduto eppure sei in casa tua davanti al pc, potresti premere QUIT dalla barra che hai davanti alla freccina del tuo mouse eppure non lo fai, via avanti, inizi a muoverti, cominci a capire i comandi che hai a disposzione e fai le tue prime esperienze.
Alla fine sono stato in Second Life circa un'oretta, girovagando all'interno di Prometeo e perdendomi dopo aver voluto per qualche minuto. Nel mio giro ho conoscuto un uomo con i capelli verdi lunghi, vestito soltanto di un reggiseno fluorescente, un altro tipo che si trovava in un cantiere di costruzioni e non so cosa facesse. Mi sono ritrovato dentro lo stadi di San Siro e vicino ad un autodromo. Ho camminato all'interno di una piazza, ho volato sopra un ponte, ho preso gratuitamente da un banchetto gestito da un robot una maglietta bianca sponsorizzata da ALICE (gruppo Telecom Italia), ho imparato almeno a muovermi, a gesticolare. Ho capito che Second Life è affascinante, che molte ha potenzialità, ma che non c'entra niente con la vita reale, dove ogni giorno c'è da fare i conti con te stesso e non con il tuo Avatar. Tra l'altro il mio Brando Kanto è biondo e porta i Jeans con il risvolto e gli infradito (è GOSTO come il puzzo di piedi insomma).
Daniele
Da un po' di tempo sentivo parlare di SECOND LIFE, questa esperienza di vita virtuale, da provare direttamente nel mondo in 3 D, simile a quello dei moderni video games (la foto in alto può aiutare a capire come si sviluppa graficamente Second Life), e da un po' di tempo volevo provare ad entrarci.
Trovato il coraggio e il tempo (per un primo accesso consiglio di concedersi un po' di tempo libero e prendersi almeno un'oretta libera e dedicarla a monitor e tastiera, sempre che si abbia una connessione ad internet veloce, se no è meglio lasciar stare) mi metto davanti al pc, vado sul sito ufficiale (secondlife.com, completamente in inglese, ma piuttosto comprensibile) e in cinque minuti completo l'iscrizione alla comunità di Second Life con tanto di password e di una nuova identità. La mia vita da quel momento in poi ha un doppione e quel doppione ha un nome originale e un po' nostalgico: BRANDO KANTO è il mio avatar, la mia identità virtuale (N.B. : la scelta del nome è libera, potrete chiamarvi come volete, ma per quanto riguarda il cognome dovrete scegliere tra una lista di circa 200 cognomi già presenti su Second Life).
Prima di poter cominciare a "vivere" questa prima seconda vita però c'è un passo fondamentale da compiere. Sempre dal sito ufficiale dobbiamo scaricare il software (sono circa 33 MB in totale), che ci permette di visualizzare la nostra immagine virtuale nel mondo a tre dimensioni in stile Lara Croft, e poi installarlo nel nostro computer. Una volta completata l'installazione siamo pronti per partire e viaggiare tra fantasia e realtà.
Tra le tante opzioni iniziali che ci troviamo davanti c'è anche quella che definisce il luogo in cui vogliamo vivere. Io per semplicità ho scelto la comunità PROMETEO, quella italiana insomma, dove almeno avrei trovato qualche altro connazionale per scambiare due chiacchiere.
Dopo una ventina di minuti dal mio approdo sul sito internet di Second Life inizio la mia prima esperienza di SECONDA VITA.
Al primo impatto la realtà virtuale di Second Life è shoccante! Mi ritrovo in una piazza con un sacco di gente che chatta e che comunica, che si muove, che cammina, che vola, si sposta o si siede, che ti saluta, ma che poi ti lascia solo. E' una situazione alienante. Ti sento solo e sperduto eppure sei in casa tua davanti al pc, potresti premere QUIT dalla barra che hai davanti alla freccina del tuo mouse eppure non lo fai, via avanti, inizi a muoverti, cominci a capire i comandi che hai a disposzione e fai le tue prime esperienze.
Alla fine sono stato in Second Life circa un'oretta, girovagando all'interno di Prometeo e perdendomi dopo aver voluto per qualche minuto. Nel mio giro ho conoscuto un uomo con i capelli verdi lunghi, vestito soltanto di un reggiseno fluorescente, un altro tipo che si trovava in un cantiere di costruzioni e non so cosa facesse. Mi sono ritrovato dentro lo stadi di San Siro e vicino ad un autodromo. Ho camminato all'interno di una piazza, ho volato sopra un ponte, ho preso gratuitamente da un banchetto gestito da un robot una maglietta bianca sponsorizzata da ALICE (gruppo Telecom Italia), ho imparato almeno a muovermi, a gesticolare. Ho capito che Second Life è affascinante, che molte ha potenzialità, ma che non c'entra niente con la vita reale, dove ogni giorno c'è da fare i conti con te stesso e non con il tuo Avatar. Tra l'altro il mio Brando Kanto è biondo e porta i Jeans con il risvolto e gli infradito (è GOSTO come il puzzo di piedi insomma).
Daniele
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